La Ruota del Divenire 1 – Energia di Rael J. Kailani

L’universo è al collasso.

I piani dell’esistenza si stanno disgregando, l’Energia scarseggia e sempre più anime perdono la strada.

Così le migliori menti dell’Eden si sono riunite e hanno trovato la soluzione: manderanno un emissario sulla Terra a investigare. A cercare la fonte del problema, il blocco che impedisce all’Energia di scorrere.

Tutto bene, se non fosse che hanno scelto Haziel. Perché lei sarà anche l’anima eletta, ma lo sa che non è adatta. Lo sa da prima di mettere piede in quel mondo. Non è nemmeno in grado di badare a se stessa. Le sue percezioni, le sensazioni, le emozioni. I sogni. È tutto sbagliato. Come se non le appartenessero.

E poi c’è lui. Il negativo doveva solo equilibrare lo scambio, aprire il passaggio e rimanere in disparte. E invece sembra sia lì apposta per metterle i bastoni tra le ruote.

Ma, mentre cerca di sopravvivere a quel mondo intenso per adempiere al suo destino, Haziel scopre che nella vita non tutto è buono o cattivo, bianco o nero. E che la luce, a volte, può essere accecante.

Asce, zanne e vampiri polverosi di naghree

L’orco ha quasi completato la sua ricerca. Un ultimo ingrediente sulla lista, la polvere di vampiro, e potrà sposare la sua Ulderica. O almeno i piani erano quelli, finché non si è fatto derubare da un ladruncolo di strada.
Il piccolo drow deve racimolare abbastanza refurtiva, altrimenti il vecchio lo punirà. E liberarsi di un grosso orco tonto non è un problema. O non lo sarebbe stato, se un licantropo non si fosse impicciato.
La donna-lupo ha una traccia, porta dritta al vampiro che deve uccidere. E quell’orco fa proprio al caso suo. Deve solo aiutarlo a riprendere quella sua lista del cavolo dal covo di un boss della malavita. All’ordine del giorno, insomma. Ma qualcosa non va, come se si sentisse osservata.
E infatti c’è una vampireling acquattata dietro al muro. Lei ha bisogno del sangue di un vampiro per completare la trasformazione. E l’orco e la licantropa pare sappiano dove trovarlo…

In un viaggio tra guaritrici che non guariscono, non-morti che muoiono, sarti armati d’ascia e mostri di cartapesta, ce la farà questa compagnia sgangherata ad arrivare a destinazione? Forse, il vero pericolo, saranno i cartelli stradali.

Giada, Giadina, che brava ragazza. Aspetta almeno quindici minuti prima di chiedere se vuoi il caffè, pulisce gli angoli col pennello e, soprattutto, non ha frequentazioni sconvenienti. Tiene la sua virtù per il pescivendolo, lei. Io lo so. Abito al piano di sotto e sento tutto.
E mi era sembrato strano che un giovanotto di Bologna era venuto ad abitare con lei.
Ma non succede niente di scandaloso tra loro, eh. Io li sento. Litigano solo perché Francesco sporca in giro. Povero giovanotto. È così educato e parla così bene la lingua del Nord. È Giadina che è un pochino fissata con le pulizie. E la sento come urla perché vuole insegnare pure a lui a pulire. Pòvero guaglione! Stanno tutti i pomeriggi a studiare cose difficili. Io li sento. E pure Immacolata, di fronte, che riesce a vedere bene in casa di Giadina, mi ha detto che stanno sempre composti. Non si sono mai dati un bacio o fatto altre cose. Anzi, Francesco esce tutte le sere. Da solo.
Ma noi siamo sagge. Abbiamo vissuto tanto. E ci siamo accorte che ultimamente sono cambiati nu poco. Si guardano di nascosto, litigano di meno ed escono pure insieme qualche volta.
Ma sapete che c’è? A me quei due mi piacciono assai come stanno insieme.

Una cella buia, il segno di una puntura, ricordi confusi.
L’incubo di Aleideen comincia col suo risveglio. Non sa chi la tenga prigioniera, dove, o perché.
Sa di essere sola, isolata dalle persone che ama, mentre fuori una misteriosa epidemia continua a mietere vittime.
Ora, però, il pericolo è dentro. Aleideen è il soggetto ideale, e una creatura leggendaria l’ha cercata per troppo tempo. Non se la farà scappare tanto facilmente.
Eppure lei, in un modo o nell’altro, deve andarsene da lì. Assecondare il mostro o combatterlo, deve farlo prima di soccombere, prima che sia troppo tardi per lei e per i suoi cari.

Erica sembra finita in una fanfiction di ultima categoria.
Voglio dire, a quale persona normale capita di andare a sbattere contro una ragazza carina e di versarle addosso il caffè bollente? Come? Non era bollente? Ah, beh, ma tanto Erica non è nemmeno una persona normale.
E infatti ha invitato Arianna (la ragazza carina del caffè) a vivere da noi, visto che tanto fra poco viene a lavorare pure lei alla Gatto Obbediente. Come se fosse un buon motivo.
Come se non si fossero accorte che il resto del mondo vede come si guardano. Ma sì, dai. Pare si vogliano saltare addosso da un momento all’altro…
Secondo voi si ricordano che il capo non vede di buon occhio le relazioni tra colleghi? Se tra quelle due c’è qualcosa e si fanno beccare…
Meglio non pensarci troppo, che Erica ci tiene al suo lavoro. E io ci tengo che non lo perda, che sennò mi trovo di nuovo con una stanza libera (anzi, due, se se ne va pure Arianna) e trovare un coinquilino decente di ‘sti tempi è un casino.

Povero Cedric XVII, con quel brutto complesso d’inferiorità. Lo capisco, non è facile essere il fratello minore di Eros. Il suo nome risuona tra le leggende da millenni. Quello di Ced ce lo scordiamo pure alle cene di famiglia.
Ma poteva scegliere un altro modo per superare la cosa. Replicare l’impresa di suo fratello, riscrivere la favola dell’amore senza tempo… doveva immaginarlo, che sarebbe finita male. Non è colpa sua, povero tesoro, è che ha preso una brutta botta, da piccolo. Quella volta che Eros l’ha lasciato cadere nel vulcano Haleakala. Ahimè, l’incidente non ha giovato al loro rapporto.
Comunque… Eros, per la sua Psiche, ha battuto un drago. Cedric, invece, si è fatto sconfiggere da un tombino.
Ma può ancora recuperare, deve solo scendere tra i mortali e darsi da fare.
Il posto, devo dire, è… beh, pittoresco. Gli inquilini… caratteristici. Ma la proprietaria mi sembra una personcina a modo.
E poi, Cedric è pur sempre mio figlio, progenie della grande Afrodite. Sono certa che riuscirà a far vincere il vero amore.
Altrimenti lo licenzio.

Dopo l’omicidio dei suoi genitori, Cross ha avuto un unico obiettivo in mente: distruggere l’uomo che ha ucciso la sua famiglia e gli ha portato via l’onore. Anche se sono trascorsi duecento anni da quel giorno, anche se oggi è un Eletto, uno dei guerrieri più forti e rispettati dai vampiri, il dolore e la vergogna non hanno mai lasciato il suo cuore. E non lo abbandoneranno finché non avrà compiuto la sua vendetta. Non c’è posto per altro.
Almeno finché non gli viene affidato l’incarico di uccidere Sarah Sullivan. Perché la Stirpe la vuole morta? E perché lo hanno chiesto proprio a lui?
La ragazza è un mistero da svelare, ma ogni risposta non fa che portare a nuove domande. Cosa si cela dietro alle sue origini? Determinato a risolvere l’enigma, Cross decide di rapire la sua vittima. Ma non ha fatto i conti con un caratterino niente male e un fascino da paura. La presenza di Sarah si fa sempre più ingombrante nel cuore di Cross. Possibile che lì ci sia spazio anche per qualcos’altro? Si può tornare ad amare dopo due secoli?